Oggi esistono diverse ragioni per cui sta diventando sempre più critico potenziare (in Italia o all’estero) le infrastrutture e i processi preposti alla gestione dei passeggeri e alla movimentazione dei bagagli nelle aerostazioni. Sono tre, in particolare, i fattori da considerare nella pianificazione di tali impianti.

 

1. Potenziare capacità ed efficienza

Un primo elemento da valutare, in fase di progettazione degli impianti di movimentazione bagagli, è certamente l’espansione del traffico che sta verificandosi in questi ultimi anni. Sono diversi gli studi di mercato nel settore che indicano la necessità di modernizzare, aggiornare ed espandere aeroporti e terminal, per riuscire a supportare il crescente traffico di passeggeri provenienti da tutte le parti del mondo ed evitare situazioni di congestione. In effetti, stando ai dati diffusi dalla International Air Transport Association (IATA), che rappresenta circa 290 compagnie aeree, corrispondenti all'82% del traffico aereo globale, nel 2017 il traffico passeggeri internazionale è salito del 7,9% rispetto al 2016.

Da questo punto di vista, occorre tener conto che per smaltire il traffico di passeggeri e bagagli in maniera efficiente (e senza causare lunghi tempi di attesa) servono infrastrutture di movimentazione e soluzioni di azionamento e automazione in grado di consentire una pianificazione e un coordinamento, una sincronizzazione ottimale delle operazioni di trasporto, carico e scarico dei bagagli, con centinaia di voli in partenza e in arrivo nell’arco della giornata. Per esempio, nella fase di smistamento bagagli in aeroporto, gli impianti devono avere la capacità di inviare con rapidità i bagagli, attraverso gli itinerari di trasporto, verso i punti di destinazione esatti e i voli corretti: ciò in sostanza dipende dal grado di qualità, efficienza e dal livello di precisione e intelligenza, forniti dai sistemi di azionamento, nonché dalla loro flessibilità di personalizzazione in rapporto alla specifica applicazione.

Tali requisiti sono validi anche in altre fasi della movimentazione, come il processo iniziale di check-in in cui i nastri di raccolta, specie nelle ore di punta, devono poter ricevere con efficienza elevati volumi di valigie, provenienti dai diversi banchi di accettazione dell’aeroporto. Ma la qualità dei sistemi di azionamento è cruciale anche quando occorre gestire la fase di ritiro bagagli in cui i nastri trasportatori, funzionando in modalità rotatoria e a una determinata velocità, hanno il compito di facilitare le operazioni di prelievo.

 

2. Rendere affidabili i controlli di sicurezza

La situazione internazionale in materia di sicurezza dei voli (quindi anche dei bagagli imbarcati), garantita anche da un efficace sistema di regole standardizzate, ha generato un innalzamento dei livelli di controllo, portando anche a un aumento dei requisiti di affidabilità degli impianti di movimentazione posti a monte e a valle del processo di security check. Requisiti che, in fase di progettazione dell’impianto, si traducono in necessità di razionalizzare e ridurre il più possibile la complessità delle soluzioni di azionamento, nonché di minimizzare gli interventi per la loro manutenzione.  

 

3. Massimizzare l’efficienza energetica

Altro elemento chiave, anche in relazione all’aumento dei volumi di passeggeri e di traffico negli aeroporti, è riuscire a ridurre al massimo l’energia consumata dai sistemi di azionamento delle infrastrutture di movimentazione bagagli. E ciò va visto non solo nell’ottica di ottenere importanti risparmi economici in queste attività di business, ma anche nella prospettiva di contribuire alla tutela dell’ambiente attraverso la riduzione delle emissioni di gas inquinanti, ritenuti responsabili dei fenomeni di surriscaldamento globale del pianeta. La capacità di svolgere la propria attività tutelando al contempo la salvaguardia ambientale è, del resto, un parametro su cui oggi sempre più si misura la validità, competitività e sostenibilità di qualunque tipologia di business moderno.

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