Per accezione comune, con “food & beverage” si tende erroneamente ad accomunare sotto un unico cappello due settori ben distinti tra loro, specie nella fase di produzione. I due ambiti tornano a uniformarsi nella fase del cosiddetto imballaggio secondario o multiplo, quando un certo numero di unità di vendita vengono raggruppate ai fini di un corretto trasporto logistico. Quest’ultimo deve essere concepito per facilitare la movimentazione delle merci durante il loro spostamento da un punto all’altro della filiera, evitando errori e/o danni fisici lungo il percorso.

Condizionati da una crescente richiesta di personalizzazione dei lotti di produzione, i segmenti alimentare e delle bevande non richiedono solo linee di produzione sempre più flessibili, modulari e veloci ma anche una logistica in grado di garantire continuità operativa in condizioni critiche. Per questo motivo, noi di SEW-EURODRIVE, ti suggeriamo come migliorare le movimentazioni logistiche nei settori food&beverage mediante 3 leve:

1) Il ricorso ad AGV (acronimo di Automated Guided Vehicle) e alle tecnologie per il trasporto mobile sta via via prendendo piede anche nella produzione, senza più limitarsi alle sole fasi che interessano la parte finale della filiera. Parliamo di veicoli a guida automatica - senza conducente a bordo - da utilizzare su percorsi definiti o definibili, che non necessitano dell’intervento umano e possono garantire massima sicurezza contro gli infortuni nel trasferimento di un’unità di carico, o prodotti, da un punto di origine a un punto di scarico in tempi certi.
Anche nei sistemi per la logistica, l’offerta spazia dai sistemi a guida ottica a quelli a guida odometrica (in cui si utilizza come riferimento un certo numero di catarifrangenti collocati su paletti od oggetti lungo il percorso dei carrelli), fino alla guida mista, al laser o a quella magnetica.
L’obiettivo, ancora una volta, è offrire la soluzione di volta in volta più opportuna per ottenere il massimo dalla propria organizzazione logistica e produttiva, riducendo al minimo sprechi ed errori che si potrebbero verificare lungo l’intero processo produttivo.
Ma, affinché le movimentazioni logistiche migliorino davvero, occorre che le aziende ri-progettino i loro processi senza pensare che il solo ricorso a nuove tecnologie di movimentazione sia di per sé necessario e sufficiente a efficientare l’intero processo.
L’errore più ricorrente si conferma, infatti, pensare di adottare un AGV per aumentare la flessibilità dell’intero impianto continuando, però, a muovere un determinato materiale dal punto A al punto B esattamente come se si trattasse di un impianto fisso, rulliera o su nastro trasportatore.

Ma non è così. Scegliere di utilizzare trasporti mobili significa, infatti, non rimanere più ancorati a un layout rigido e fisso ma ri-pensarlo in toto per ottenere maggiori benefici. Senza contare che, rivolgendosi ai giusti fornitori, è addirittura possibile visualizzare in anteprima, grazie ad appositi software di simulazione ed emulazione, i percorsi da ottimizzare per ridurre i tempi di trasferimento dei materiali.

2) Oltre che per risparmiare economicamente, migliorare le movimentazioni logistiche permette, infine, di ottenere una risposta puntuale alle crescenti richieste di efficienza energetica, anche da parte dei clienti dei settori food e beverage.

Un pezzo importante della catena logistica è, infatti, costituito da magazzini automatici dotati di soluzioni per il freddo per rispondere alle specifiche richieste di determinate tipologie di prodotto. È il caso, per esempio, delle creme spalmabili alla nocciola, che non possono essere immesse direttamente sul mercato ma richiedono di restare per diverso tempo a magazzino, per un processo di maturazione del prodotto finale.

All’interno di questi magazzini automatici è possibile intervenire con soluzioni specifiche di recupero e gestione dell’energia generata. Per esempio, quando i sistemi di prelevamento agiscono su pallet posizionati su scaffali che si sviluppano in altezza richiedendo, in fase di discesa, di dissipare energia frenante. Questa stessa energia generata sul motore può essere a sua volta utilizzata da altri motori o eventualmente rimessa nella rete (Enel o di altri fornitori presenti sul mercato), senza venire inutilmente dissipata.

3) Sulla medesima falsa riga, l’ottimizzazione delle movimentazioni logistiche può passare anche – a livello software – dalla gestione intelligente dei cicli di lavoro a bordo dei trasloelevatori in uso a magazzino. Decidere quali motori vanno in trazione e quali devono frenare per bilanciare di volta in volta l’energia può, infine, consentire di ottenere significativi risparmi in bolletta.


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