La crescita globale registrata dal numero di passeggeri in transito negli aeroporti, l’aumentato traffico prodotto e la pressante richiesta di ottimizzare i processi “chiave” per soddisfare l’esperienza, anche di chi nei terminal lavora, stanno profondamente impattando sulla progettazione aeroportuale.
Lo si evince dal proliferare di studi ergonomici prodotti in materia e dal numero di analisi promosse sulle esigenze funzionali finalizzate a dar vita a una navigazione ottimizzata anche di queste infrastrutture.
Obiettivo: minimizzare il tempo improduttivo e, con esso, le incognite che le diverse tipologie di utenza si trovano di volta in volta ad affrontare.
Non a caso, dalla creazione di terminal più confortevoli e funzionali (così come dalla proposta di servizi sempre più personalizzati e digitalizzati) nascono processi più efficienti, in grado di offrire valore al tempo “speso” in aeroporto.
A sua volta - da una prospettiva strettamente operativa - la progettazione “integrata” di un aeroporto, ossia capace di annoverare al proprio interno tutti i processi di movimentazione, guida e gestione in tempo reale dell’intero flusso operativo, diventa funzionale alla struttura nel suo insieme.
La trasformazione in aeroporti “smart” avviene, infatti, attraverso la creazione di nuovi ecosistemi di servizi per i passeggeri, per i partner commerciali e gli operatori aeronautici in grado di trasformare a 360° l’esperienza in loco.
Una migliore airport experience comincia, infatti, da qui e prosegue per tutto il percorso di viaggio con ricadute economiche e vantaggi per l’intero settore del travel retail. Affinché l’esperienza in aeroporto sia davvero positiva occorre, però, rispondere in maniera puntuale alle mutate esigenze dei viaggiatori, ai quali va offerto un approccio sistematico, come già (in buona parte) avviene nei migliori aeroporti del mondo.
Così come la creazione di sistemi di raccolta dati risulta funzionale ad attingere da un unico database informazioni, gusti, preferenze, bisogni e aspettative degli utenti in transito, così l’uso della tecnologia e del digitale appaiono sempre più fondamentali per assicurare un’operatività che, in aeroporto, deve essere costante.
Qui a entrare in gioco è soprattutto un’attività di manutenzione utile a evitare guasti e a garantire la continuità di servizio.
Affinché l’operatività della struttura sia garantita ed efficace, occorre passare da una manutenzione preventiva a una di tipo predittivo, utile ad assicurare piena efficienza anche dei sistemi BHS (Baggage Handling System), dal cui corretto funzionamento dipende, in buona parte, l’operatività degli aeroporti.
A loro è demandato il compito di controllare e movimentare bagagli, , ovviando smarrimenti, e impattando così su coincidenze e tempi di connessione tra un volo e l’altro.
Il tutto con un occhio sempre più attento anche ai consumi energetici complessivi che, per ridimensionarsi in parametri certificati da enti terzi, richiedono di dotare i sistemi di azionamento in aeroporto di motori ad alta efficienza e compliance con le nuove normative europee e internazionali.
Nella medesima logica, per rispondere alle crescenti richieste del mercato, i layout dei sistemi di trasporto dei bagagli stanno ridefinendo i propri circuiti e dando il benvenuto, in alcuni casi, alla sistemi di movimentazione a guida autonoma destinati a offrire nuovi servizi di valore. Basti pensare all’aeroporto di Fukoka (in Giappone) dove, per i passeggeri della Japan Airlines, la presenza di veicoli automatici autodirezionati sta diventando la normalità per migliorare l’accessibilità negli aeroporti e offrire massimo comfort ai passeggeri. Oppure pensiamo a sistemi intelligenti robotizzati, come quelli visti recentemente, in occasione dei XXIII Giochi Olimpici Invernali, presso l’Incheon International Airport di Seul (in Corea del Sud): robot-guida dotati di sistemi di riconoscimento vocale in grado di comprendere e rispondere alle richieste formulate nelle principali lingue parlate dai passeggeri in transito.
Un ottimo esempio è anche quello di come Airport Guide Robot e Airport Cleaning Robot (rispettivamente impiegati per fornire informazioni e guidare ai gate i passeggeri, e per identificare le aree che necessitano più frequentemente di una maggiore pulizia), possano fornire nuove risposte in ambito aeroportuale sfruttando le tecnologie più innovative nel campo della navigazione satellitare, del riconoscimento vocale, della comprensione dei linguaggi naturali e dell’apprendimento intelligente.