La gomma naturale è essenziale per la produzione di pneumatici poiché è generalmente più resistente, durevole e flessibile rispetto alla gomma sintetica. L'estrazione di questo elemento ha tuttavia un impatto significativo sull'ambiente.

Secondo una ricerca apparsa su Nature, il disboscamento delle foreste per la coltivazione della gomma "è stato sostanzialmente sottostimato": negli ultimi tre decenni, si legge nello studio, sono andati persi più di 4 milioni di ettari di foreste tropicali a favore delle piantagioni di caucciù nel sud-est asiatico, un numero almeno due-tre volte superiore a quello stimato in precedenza, con più di 1 milione di ettari di piantagioni sono stati impiantati in aree chiave per la biodiversità.

In un contesto di questo tipo, il riciclaggio degli pneumatici diventa una tematica sempre più attuale per tutta l’industria di settore, obbligata a conciliare le necessità produttive con quelle di sostenibilità. Riciclare gli pneumatici, infatti, non significa solo ridurre il consumo di petrolio, energia e foreste necessari per produrre prodotti a base di gomma ma anche diminuire l’accumulo di rifiuti nelle discariche ed evitarne il successivo incenerimento.


Azionamenti e motoriduttori guidano la trasformazione

Oltre ai continui investimenti nella ricerca di mescole in grado di combinare gomma riciclata con gomma vergine, l’industria di settore è chiamata ad aggiornarsi sui sistemi di automazione capaci di ottimizzare i processi di trasporto, stoccaggio e trasformazione.

Sotto questo profilo, i motoriduttori industriali e i motoriduttori rappresentano una parte essenziale dell’approvvigionamento tecnologico. Questi componenti, infatti, alimentano trituratori e macinatrici per la frammentazione degli pneumatici usati, nonché separatori e classificatori utilizzati per dividere la gomma dal metallo e dagli altri materiali presenti negli pneumatici riciclati. L'integrazione con i convertitori di frequenza, inoltre, consente un adattamento dinamico alle variazioni di carico e alle esigenze di produzione, garantendo un funzionamento ottimale in ogni fase del processo.

Come in altri settori industriali caratterizzati da macchinari e processi che necessitano di forti momenti torcenti per movimentare carichi pesanti, anche nel settore del riciclaggio degli pneumatici sono richieste soluzioni con coppie elevate e velocità medie a basso impatto energetico. Per questo motivo, SEW-EURODRIVE ha studiato una serie di riduttori industriali in grado di combinare i vantaggi di un riduttore epicicloidale con quelli di un riduttore primario a ingranaggi cilindrici o di un riduttore a coppia conica standardizzati. Oltre a regolare la velocità e il momento di torsione in modo preciso, questa soluzione può ridurre gli ingombri e i costi di montaggio, contribuendo così a rendere più sostenibile il processo di riciclaggio degli pneumatici.


Trasporti eccezionali

La tecnologia è protagonista anche nella parte di movimentazione e di trasporto automatizzato all'interno degli impianti. Gestire la natura voluminosa, pesante e eterogenea degli pneumatici, garantendo sicurezza, efficienza e sostenibilità lungo tutte le fasi di lavorazione, rappresenta un requisito preliminare e imprescindibile.

Su questo fronte, l’adozione di soluzioni intelligenti ed efficienti decentralizzate permette di avere sistemi di trasporto flessibili e adattabili a picchi di processo, per la gestione in sicurezza della movimentazione dei prodotti finiti.

Se, come si è visto, la scelta del motoriduttore riveste un ruolo cruciale, non meno importante è l’approccio avanzato alla manutenzione, un aspetto che permette di migliorare la durata e l'affidabilità delle apparecchiature essenziali: motoriduttori, quindi, ma anche pompe, ventole e compressori e tutte quelle unità deputate al mantenimento delle condizioni operative ottimali – si pensi ad esempio alla temperatura e alla ventilazione - all'interno degli impianti di riciclaggio.

Nello specifico, l'uso di sensori avanzati e l’analisi dei dati in tempo reale consente di monitorare in continuo lo stato e il rendimento dei componenti, rilevando anomalie - come vibrazioni eccessive, carenza di lubrificante o temperature elevate – attraverso una semplice applicazione web accessibile da desktop o dispositivo mobile o mediante un sistema di alert via email.

In questo modo, gli operatori possono intervenire sugli impianti prima che si verifichino inefficienze e malfunzionamenti che potrebbero causare interruzioni significative nel processo. Ma non solo. Un approccio proattivo alla manutenzione permette anche di ottimizzare l'efficienza energetica e ridurre i costi operativi. L'adozione di tecnologie predittive consente infatti di pianificare le operazioni di manutenzione durante i periodi di bassa attività, minimizzando l'impatto sulle operazioni quotidiane e migliorando la produttività complessiva.


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