I principi della fabbrica intelligente e snella offrono una risposta efficace agli operatori del comparto Food, che sono chiamati a competere su un mercato sempre più “glocalizzato”, con un alto tasso di concorrenza e una clientela esigente.

Personalizzazione e picchi della domanda

Come molti altri settori, l’alimentare deve fare i conti con la richiesta di prodotti sempre più personalizzati e declinati a livello regionale: la capacità di supportare la lavorazione di piccoli lotti in maniera agile e comunque economica rappresenta oggi una leva indispensabile per il successo aziendale.

Senza considerare che il settore è intrinsecamente legato alla stagionalità della domanda e delle materie prime, quindi soggetto a picchi produttivi con la necessità di impianti flessibili per supportare cambiamenti repentini.

La sfida aumenta sotto l’onda inarrestabile dell’e-commerce: cresce infatti il numero degli ordini con bassi quantitativi di articoli e la necessità di delivery rapida, con una distribuzione capillare sul territorio. Insomma, i pacchi da consegnare aumentano, ma si riducono le dimensioni: bisogna quindi adattare il formato degli imballaggi che spesso sono troppo grandi per il contenuto.

 Il trend della personalizzazione determina una maggiore attenzione verso il packaging sia per assecondare le ovvie ragioni di marketing (maggiore appeal nei confronti del consumatore, differenziazione del prodotto, costruzione dell’identità del marchio) sia per garantire una conservazione ottimale degli alimenti. Da qui la ricerca di confezioni diverse per formato, colori e materiali, che mette ulteriormente sotto pressione la flessibilità degli impianti di produzione.

 

La necessità di processi snelli e smart

Si evince un quadro di forte complessità che richiede alle aziende del Food l’agilità per adattare la produzione degli alimenti alle esigenze dei mercati, senza perdere i vantaggi delle economie di scala, la velocità di time-to-market e la qualità dei prodotti, operando sempre nel rispetto delle normative sanitarie.

Lo Smart Manufacturing, che prevede l’impiego massiccio di tecnologie per l’automazione e l’Internet Of Things a supporto dei processi produttivi e logistici, si rivela un ottimo alleato per soddisfare le nuove tendenze dell’industria alimentare.

Tuttavia, a monte dell’implementazione tecnologica, per ottenere i massimi ritorni dall'introduzione delle nuove soluzioni, occorre effettuare un’oculata razionalizzazione dei processi in ottica lean. Lo scopo è arrivare alla produzione just-in-time, che permette di attivare i processi di approvvigionamento e di lavorazione dello stock solo a ordine ricevuto, riducendo al minimo le scorte e le giacenze a magazzino. Inoltre, i flussi manifatturieri devono essere organizzati in modo da supportare la produzione di lotti minimi in modo flessibile ed economico.

 

Le tecnologie per superare le sfide

La tecnologia offre un valido contributo nel raggiungimento degli obiettivi. I progressi del settore informatico hanno portato all’integrazione dei sistemi gestionali lungo la supply chain, velocizzando e automatizzando il passaggio di informazioni tra gli attori coinvolti. L’efficienza a livello di comunicazione e la maggiore visibilità sui processi in atto permette di organizzare con più agio e consapevolezza le attività di produzione, eliminando gli sprechi e i colli di bottiglia.

Il ricorso a sistemi di automazione e azionamento modulari consente ulteriori guadagni in termini di ottimizzazione dei processi: senza la necessità di modifiche strutturali sostanziali, ma semplicemente reimpostando i parametri di configurazione anche in modalità remota, queste soluzioni possono essere ricalibrate per adattarsi facilmente alle diverse tipologie di prodotti, imballaggi e quantitativi.

Le tecnologie di ultima frontiera offrono lo slancio per flessibilizzare ulteriormente i processi: gli AGV (ovvero i veicoli a guida autonoma) consentono di realizzare percorsi di movimentazione e trasporto flessibili, mentre i droni trovano impiego nei magazzini dell’intralogistica accelerando le operazioni di inventario e liberando personale.

L’Internet Of Things infine offre un contributo decisivo in termini di efficienza. I dispositivi intelligenti disseminati sui macchinari e all’interno dell’impianto permettono di attivare meccanismi di remote condition monitoring e telecontrollo. Lo stato di salute e i consumi energetici delle macchine, infatti, sono tenuti sotto stretta osservazione, grazie alle informazioni raccolte sul campo e trasmesse ai sistemi analitici aziendali. Si rilevano così eventuali anomalie di funzionamento, con la possibilità di intervenire (anche a distanza o con input di regolazione automatici) prima che si verifichino guasti e fermi involontari (manutenzione predittiva). Allo stesso modo, si può procedere a una ridistribuzione della corrente elettrica secondo necessità, conferendo maggiore efficienza ed elasticità alle attività produttive.

In sintesi, è un complesso di framework metodologici (attinenti alla lean production) e tecnologie d’avanguardia (automazione, Internet Of Things, soluzioni analitiche eccetera) che permette all’industria alimentare di traguardare con successo le nuove sfide competitive, conferendo efficienza e flessibilità.

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