L’industria del Food&Beverage è una realtà estremamente dinamica, condizionata dalla domanda dei consumatori e dal contesto legislativo sulle norme igieniche e di sicurezza. In questo contesto, lo studio del packaging primario diventa un focus per le strategie di marketing, ma anche un requisito per la compliance. Ecco quindi che i sistemi di automazione e le tecnologie tipiche dello Smart Manufacturig possono contribuire al confezionamento degli alimenti secondo le mutevoli necessità delle aziende e del settore.
Cos’è il packaging primario e quali funzioni svolge
Ma cosa si intende esattamente per packaging primario? Gli imballi vengono classificati in tre diverse categorie gerarchiche, a seconda della distanza con il prodotto e della funzione lungo la supply chain: primario (a diretto contatto con la merce, utilizzato per la vendita); secondario (con funzionalità prettamente logistica, raggruppa merci già confezionate per facilitare il rifornimento sugli scaffali); terziario (per proteggere la merce durante il trasporto da un punto della filiera a un altro).
Il packaging primario rappresenta sostanzialmente il primo involucro o contenitore del prodotto, con lo scopo di presentarlo al consumatore come singola unità di vendita: pertanto assume finalità di comunicazione e informazione, riportando le caratteristiche dell’articolo (in caso di alimenti, ad esempio, i valori nutrizionali o la data di scadenza).
L’imballo primario ha il compito di conservare l’integrità e la qualità delle merci, proteggendole dagli agenti esterni (luce, calore, infiltrazioni di ossigeno eccetera) e mantenendo inalterate le loro proprietà (ad esempio, le caratteristiche organolettiche, come aroma e colore), soprattutto in caso di beni deperibili.
A valle della supply chain, molti imballaggi primari diventano rifiuti che il consumatore dovrà smaltire attraverso la raccolta differenziata, quindi un aspetto fondamentale è l’ecosostenibilità dei materiali costitutivi.
Le esigenze del Food&Beverage, tra efficienza e igiene
Una delle tendenze che più condiziona il settore del Food&Beverage infatti è l’attenzione verso il tema della sostenibilità ambientale: aumenta infatti la richiesta di bioplastiche e contenitori ecosostenibili, mentre cala la domanda per il vetro. In generale, secondo i dettami della Carta Etica del Packaging, gli operatori del Food&Beverage si stanno dimostrando più responsabili nella progettazione degli imballaggi, dovendo seguire i principi di trasparenza, solidità, riduzione dei consumi e dei materiali per la loro produzione.
A influenzare le scelte del packaging è anche il fenomeno della customizzazione di prodotto, con il consumatore che pretende alimenti preparati e confezionati secondo i gusti personali; il trend, accentuato dall’ecommerce, determina la frammentazione della domanda e la necessità di produrre in piccoli lotti, garantendo comunque rapidità, convenienza e sicurezza.
Da qui si aprono per le industrie del settore alimentare una serie di sfide legate all’efficienza operativa e all’innovazione di prodotto (inclusa la capacità di gestire packaging in diversi materiali e formati per differenziare i prodotti a scaffale), oltre alla necessità di rispettare i requisiti normativi in materia di sanitizzazione degli impianti e igiene dei processi di lavorazione (ad esempio, con l’adozione di procedure come il confezionamento asettico).
L’automazione per i processi di confezionamento
L’impiego di sistemi modulari, soluzioni di automazione e tecnologie intelligenti può offrire una risposta vincente alle esigenze del settore Food&Beverage, restituendo la flessibilità necessaria per supportare produzioni ridotte e differenziate, nonché garantendo il rispetto della compliance sulle questioni sanitarie.
L’utilizzo di sistemi di azionamento efficienti può agevolare le procedure per lo smistamento, il lavaggio e la movimentazione degli imballaggi indipendentemente dalla tipologia di packaging e di macchinario utilizzato. Il ricorso a soluzioni modulari e flessibili si rivela estremamente importante in caso si cambi prodotto e conseguentemente imballo, cosicché basteranno poche modifiche di configurazione per supportare diversi processi (ad esempio, sarà possibile modulare automaticamente la velocità dei nastri trasportatori se si devono movimentare bottiglie di vetro o di plastica).
Oltre alle esigenze di produttività e flessibilità, le soluzioni di azionamento devono soddisfare i requisiti di igiene sempre più stringenti per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti alimentari. Ecco perché è preferibile adottare soluzioni con superfici lavabili dotate di trattamento asettico e in grado di garantire elevata resistenza ai detergenti e ai disinfettanti.
L’efficienza energetica delle soluzioni di automazione e di azionamento è un altro criterio di scelta importante da considerare nella progettazione degli impianti industriali del settore Food&Beverage: minori saranno i consumi a parità di rendimento e maggiori saranno le possibilità di rispondere con efficacia e in maniera conveniente ai cambi di produzione, ai picchi stagionali, alla lavorazione in piccoli lotti.
Ecco quindi che il futuro dei processi di confezionamento e della movimentazione del confezionamento primario nel settore alimentare vedrà sempre di più il ricorso a soluzioni di automazione affidabili, flessibili e sicure dal punto di vista sanitario.