I risultati di una cultura basata sul consumo eccessivo di materie plastiche sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti noi. Milioni di tonnellate di plastica infestano mari ed oceani, un tempo incontaminati, spesso in luoghi molto remoti rispetto ai centri urbani dove i consumi si concentrano.
Una recente ricerca europea stima che ogni anno 4,8-12,7 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate in mare ed entro il 2050 il peso delle materie plastiche che inquinano gli oceani supererà il peso di tutti i pesci viventi!
È quindi fondamentale agire subito se vogliamo mantenere il nostro pianeta vivibile e, allo stesso tempo, crescere in modo sostenibile.
Come funziona il processo di riciclo della plastica a livello industriale
Il riciclo industriale della plastica è un processo molto più strutturato rispetto alla semplice raccolta differenziata. L’obiettivo è trasformare i rifiuti plastici in materia prima seconda di alta qualità, pronta per essere riutilizzata nei cicli produttivi. Il percorso inizia con la raccolta e lo smistamento, dove i materiali conferiti vengono selezionati in base alla tipologia tramite sistemi automatizzati, sensori ottici e nastri intelligenti.
Dopo la selezione, si passa alla fase di triturazione e macinazione, in cui la plastica viene ridotta in frammenti più piccoli (flakes). Questa fase è fondamentale per rendere i materiali più gestibili nelle lavorazioni successive. Segue il lavaggio e la decontaminazione, un passaggio cruciale per eliminare impurità, residui organici o adesivi che potrebbero compromettere la qualità del riciclato.
Una volta puliti, i flakes vengono sottoposti a omogeneizzazione e miscelazione, durante la quale agitatori industriali mescolano i materiali per ottenere una massa uniforme, condizione essenziale per garantire prestazioni meccaniche e qualità costante del prodotto finale.
Infine, si procede con l’estrusione, che fonde i frammenti per creare i granuli plastici. Questi ultimi rappresentano la nuova materia prima, pronta per essere utilizzata in stampaggi, profilature o altri processi industriali.
La sostenibilità del riciclo della plastica favorisce la transizione verso un'economia circolare
Il termine economia circolare comprende molteplici attività tra cui, il design eco sostenibile, l’eliminazione di sprechi, l'uso efficiente dell'energia e il riciclo, con la finalità di affrontare e ridurre il problema dell'inquinamento ambientale. Infatti, progettare prodotti eco-sostenibili, facilmente riciclabili ed energicamente efficienti, usando meno risorse, permette di produrre beni durevoli facili da riciclare in altri beni durevoli di qualità. Come risultato, ristabiliamo le risorse sempre ai loro livelli iniziali eliminando virtualmente gli sprechi. Questa transizione comporterà inoltre un effetto positivo sulle nostre vite, migliorando qualità e salute. Risparmieremo sempre più risorse naturali, ridurremo la dipendenza europea da risorse straniere, alimenteremo la creazione di industrie più pulite, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e impulso ad ulteriori sviluppi tecnologici.
In questa visione, il riciclo della plastica è un fattore fondamentale per consentire la transizione verso un’economia circolare. Il settore in Europa è in rapida crescita; Secondo l’associazione Plastic recycler europe il settore rappresenta €3 miliardi di euro in fatturato, 8.5 milioni di tonnellate di capacità installata, 600 aziende ed oltre 20,000 addetti. Inoltre, con il riciclo delle materie plastiche si possono ridurre le emissioni di CO2 fino all’80%.
Tra gli aspetti chiave per ottenere tali risultati, si annovera l'innovazione tecnologica, in particolare, grazie all’uso di soluzioni di automazione moderne, efficienti e flessibili.
Vediamo il dettaglio di alcuni macchinari automatici usati negli impianti di riciclaggio e quali caratteristiche gli utenti finali richiedono ai costruttori di tali macchine automatiche.
L’importanza di agitatori efficienti per un riciclato di qualità
Il riciclo meccanico della plastica tipicamente segue il seguente flusso: i materiali vengono raccolti, smistati, triturati, all’occorrenza lavati per togliere quelle parti contaminate che potrebbero essere dannose nelle lavorazioni successive, ulteriormente macinati per ridurre la pezzatura ed infine stoccati prima di essere poi estrusi per creare nuovi manufatti in plastica.
Durante l’omogeneizzazione, la qualità dell’agitazione fa la differenza. Agitatori efficienti e robusti permettono di miscelare la plastica triturata in modo uniforme, evitando la formazione di grumi o zone a diversa densità. Questo incide direttamente sulla qualità del prodotto finale, influenzandone la resistenza, la stabilità e l’uniformità cromatica.
Gli agitatori impiegati devono garantire robustezza, funzionamento continuo e adattabilità a plastiche diverse (come PET, HDPE, o polimeri derivati da RAEE), operando anche in condizioni ambientali complesse. È qui che entrano in gioco le soluzioni SEW EURODRIVE, progettate per garantire performance affidabili e continue.
Le soluzioni SEW EURODRIVE per i macchinari di riciclaggio
La gamma di riduttori industriali a coppia elevata e robusti della serie X di SEW EURODRIVE è stata sviluppata per assicurare ai costruttori di macchine di fornire agitatori efficienti, robusti e flessibili, rispondendo alle esigenze di riciclo di diverse materie plastiche.
Per rispondere a esigenze di affidabilità, coppia elevata e resistenza all’usura, SEW EURODRIVE propone la serie Generation X: riduttori ad ingranaggi ad assi paralleli o ortogonali, specifici per applicazioni industriali gravose.
I vantaggi principali includono:
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Efficienza energetica ottimizzata
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Massima resistenza alle sollecitazioni meccaniche
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Durata prolungata anche in ambienti critici
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Modularità e flessibilità per l’integrazione su diversi macchinari
Approfondisci le caratteristiche della serie Generation X di riduttori industriali.
Non solo agitatori: l'automazione nelle altre fasi del riciclo
Il riciclo industriale della plastica richiede una gestione automatizzata lungo tutto il processo, non solo nell'omogeneizzazione. Le soluzioni SEW EURODRIVE si applicano a diverse fasi:
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Motori e inverter per nastri trasportatori: regolano la velocità di avanzamento della plastica durante lo smistamento, garantendo flussi costanti.
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Azionamenti per trituratori e macinatori: forniscono la coppia necessaria per lavorare materiali resistenti, ottimizzando l’efficienza energetica.
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Sistemi di controllo e software: sincronizzano tutte le macchine dell’impianto, monitorano i parametri critici e abilitano interventi predittivi per ridurre i fermi.
Il ruolo del riciclo della plastica nell'economia circolare
Il riciclo industriale della plastica rappresenta una delle leve principali per realizzare un modello di economia circolare, in cui i materiali non vengono semplicemente scartati, ma recuperati e reimmessi nel ciclo produttivo. In un contesto in cui l’inquinamento da plastica è una delle emergenze ambientali più urgenti, il riciclo non è solo un dovere etico, ma una concreta opportunità di innovazione sostenibile.
L’Unione Europea, con iniziative come il Green Deal, spinge in questa direzione ponendo obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni e valorizzazione delle risorse. Per raggiungerli, è fondamentale l’integrazione di tecnologie avanzate di automazione e controllo: è qui che entrano in gioco le soluzioni SEW-EURODRIVE, capaci di rendere il processo di riciclo più efficiente, sicuro e replicabile su larga scala.
L'efficienza energetica, l’ottimizzazione dei consumi e la riduzione dei fermi impianto ottenute con sistemi automatizzati permettono di trasformare l’ideale della sostenibilità in un vantaggio competitivo concreto per le aziende. In questo scenario, la tecnologia non è solo un supporto operativo, ma un vero abilitatore strategico per un’industria più responsabile.
Domande frequenti sul riciclo industriale della plastica
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Qual è la differenza tra riciclo meccanico e chimico in un contesto industriale?
Il riciclo meccanico consiste nella trasformazione fisica della plastica usata in nuovi materiali, attraverso triturazione, lavaggio ed estrusione. Il riciclo chimico, invece, decompone i polimeri in molecole di base per ottenere materiali simili a quelli vergini. Il primo è più diffuso, il secondo è promettente per plastiche miste o contaminate.
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Come si può garantire l'alta qualità e la purezza della materia prima seconda ottenuta dal riciclo?
La qualità dipende da un processo ben controllato in ogni fase: smistamento efficace, lavaggio accurato, omogeneizzazione dei materiali e utilizzo di macchinari ad alte prestazioni. Agitatori efficienti e sistemi di controllo automatizzati contribuiscono in modo determinante a mantenere costante la qualità del prodotto finale.
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Quali sono le principali sfide tecnologiche nell'automazione di un impianto di riciclo efficiente?
Tra le sfide principali ci sono la gestione di materiali eterogenei, il funzionamento continuo degli impianti, l’adattabilità ai diversi tipi di plastica e la riduzione dei consumi energetici. Tecnologie come inverter, sensori intelligenti e software di controllo centralizzato permettono di superare questi ostacoli, migliorando performance e sostenibilità.
