Tra i principali motori dell’economia globale, il Post & Parcel si conferma un settore diversificato, dinamico e costantemente sottoposto a cambiamenti. Dopo le deregolamentazioni intervenute negli scorsi anni (in parte anche in Italia), a cambiare le carte in tavola è stata soprattutto la crescita esponenziale del commercio elettronico e l’ingresso sul mercato di player internazionali come il colosso americano Amazon, la più grande Internet Company al mondo.
Cavalcando un trend cominciato più di dieci anni fa con una digitalizzazione che ha sostanzialmente modificato il modo in cui le persone comunicano, l’avvento dei telefoni cellulari prima e degli smartphone dopo, ha prodotto un importante cambiamento strutturale nell’industria postale.
Il volume globale della corrispondenza postale è, infatti, diminuito mentre l’e-commerce ha aumentato il volume dei pacchi in circolazione, rendendo il mercato delle consegne il nuovo El Dorado per una serie di operatori.
Basti pensare che, solo da noi, per rispondere a questa precisa sfida, Poste Italiane ha annunciato Deliver 2022, un piano strategico quinquennale a sostegno della digitalizzazione e della riorganizzazione del proprio modello di servizio, anche in ottica di automazione, in particolare della corrispondenza e della consegna pacchi.
Proprio il segmento del Parcel si ritrova oggi a vivere nuove sfide e opportunità dettate da un’aumentata penetrazione degli smartphone e da un’economia sempre più "collaborativa". All’interno di quest’ultime nuove piattaforme di massa e relative applicazioni stanno offrendo ai consumatori finali molteplici opzioni di consegna.
D’altra parte, i trend emersi in occasione del recente IPC - International Post Corporation 2018 svoltosi a Vancouver, in Canada, lo scorso maggio parlano chiaro: le nuove tecnologie stanno confondendo i confini tradizionali e abbassando le barriere d’ingresso nel mercato del delivery creando così nuove forme di concorrenza.
Basti pensare alla già menzionata Amazon attualmente impegnata a sperimentare, Oltreoceano, le consegne aeree per mezzo di droni, mentre i veicoli senza conducente paiono destinati a rappresentare un importante passo avanti nel mercato della logistica di cui gli operatori del Post & Parcels dovranno tener conto.
Dai mega depositi agli urban warehouse
Non solo. Tra privatizzazioni, cambiamenti normativi, e-commerce transfrontaliero e logistica inversa, il settore vede sempre più aziende (di e-commerce ma non solo) dare vita a nuove strategie organizzative.
Tra i trend più forti, si sta osservando, anche in Italia, la creazione di veri e propri "urban warehouse" o magazzini intermedi più piccoli e flessibili.
Lo scopo di quest’ultimi è spostare dalla periferia al centro la distribuzione per farla diventare più prossima ai consumatori finali anche attraverso il ricorso a nuove realtà che stanno nascendo, a diverso titolo, per gestire questo "ultimo miglio".
Un esempio, in tal senso, è rappresentato dalle consegne pacchi in crowdsourcing, un trend già molto affermato all’estero, che vede il delivery dei colli realizzarsi su base volontaria da parte di persone non organizzate in precedenza.
Quando è l’efficienza di un impianto a fare la differenza
Sia negli hub di distribuzione che nei magazzini più vicini ai centri urbani si sta osservando una crescente automazione volta a consentire di trasportare un numero sempre più alto di colli in tempi sempre più ridotti. Ne deriva la richiesta di impianti dal throughput maggiore da realizzarsi attraverso l’implementazione di soluzioni sempre più efficienti, automatizzate e in grado di garantire maggiori performance.
Parliamo, infatti, di centinaia di metri di trasportatori a nastro, a rulliere o di altra tipologia che, collegati tra loro, convergono verso uno o più sorter, un sistema attraverso il quale lo smistamento delle merci in modo automatico avviene in base alla tipologia di prodotto e alla destinazione desiderata.
Proprio i trend imposti dal mercato stanno facendo emergere la tendenza a ricorrere a sistemi e a componenti di azionamento utili ad allinearsi a questa evoluzione, in termini di velocità e performance attese.
Con un ulteriore punto da attenzionare: spesso e volentieri, infatti, questa tipologia di impianti non prevede sistemi di backup e se un nastro si ferma, con lui si arresta l’intero impianto e finché il guasto non è risolto si torna a uno smistamento manuale più costoso, più lento e con un margine di errore più elevato. Davvero un’eventualità inaccettabile in occasione di eventi clou come il Black Friday o il periodo natalizio.
Da qui la richiesta di componenti altamente affidabili, mentre l’ingresso in scena da parte di AGV, ossia di veicoli a guida autonoma, è per il momento limitato a operatori più innovativi e a sperimentazioni in atto presso i grandi player della logistica.
Il ricorso agli Automated Guided Vehicle è visto con interesse per i prodotti che – o perché di dimensioni troppo grandi, o perché di forma particolare – non sono convogliabili sui nastri per essere gestiti automaticamente dai sorter, mentre un’altra attività che si ipotizza possa essere realizzata attraverso l’uso di AGV è quella in supporto agli operatori nelle operazioni di picking manuali.
Focus su manutenzione predittiva e GoGreen
Ma per una tecnologia in fase di valutazione ce n’è un’altra che si sta affacciando in maniera importante nel settore del Post & Parcel, ed è quella afferente alla manutenzione, che da preventiva sta (sempre di più) diventando predittiva. Un passaggio che non sarebbe possibile realizzare senza fare ricorso a sistemi e componenti in grado di trasmettere dati dal campo relativi al processo e allo stato di salute dei componenti stessi.
Infine, tra i cambiamenti pronti ad affacciarsi nell’industria delle spedizioni c’è anche un’accresciuta attenzione ai consumi energetici e una crescente sensibilità nei confronti della proposta di soluzioni ad alta efficienza.
Il tutto sia per una questione di immagine “green” (sempre più importante per differenziarsi dalla concorrenza agli occhi dei clienti finali), sia per far fronte a una bolletta energetica cresciuta in parallelo all’aumentare dei turni imposti dai numeri del commercio elettronico e dal conseguente volume di pacchi da smistare.