Esiste un approccio progettuale o un particolare servizio che possa eliminare o ridurre le fermate impreviste degli impianti di sorting? Può il settore Courier, Express and Parcel fronteggiare i picchi di domanda che l’e-commerce impone sempre più frequente ai player del CEP?
La sfida lanciata dal mercato agli operatori del CEP si gioca principalmente sul piano della manutenzione ed esistono service specifici in grado di potenziare l’operatività dell’impianto, riducendo i costi.
Gli impianti esistenti, spesso datati, presentano problemi legati da una parte all’usura dei componenti e, dall’altra, a un sistema manutentivo di vecchia generazione. La manutenzione preventiva, infatti, è incapace di basarsi sulle reali condizioni dell’apparecchio in uso. Una perdita di lubrificante, una rumorosità anomala, una vibrazione improvvisa, per esempio, sono sintomi di un potenziale danno imminente, impossibile da intercettare con anticipo in componenti privi di elettronica integrata a fini diagnostici. Da qui al fermo impianto non pianificato, dunque, il passo è breve.
L’approccio moderno alla tematica della manutenzione nel CEP, quindi, si è evoluto seguendo due direttrici:
In caso di impianti esistenti e non ottimizzati, la prima attività da compiere è “fotografare la situazione reale” delle linee produttive, ma anche del magazzino.
Sul mercato sono presenti service estremamente efficaci che prevedono, in primis, la mappatura dei sistemi (motoriduttori e inverter) installati e di quelli presenti a magazzino.
Oltre a verificare la coerenza tra la posizione di montaggio effettiva e quella riportata in targhetta, la mappatura mette in luce anche tutte le problematiche di funzionamento dei sistemi, qualora ce ne fossero, sia quelli in opera sia quelli stoccati e disponibili come ricambi.
Il passo successivo, che rappresenta il valore aggiunto di un service ben congegnato, prevede l’elaborazione dei dati raccolti da parte degli specialisti, al fine di ottimizzare il parco installato e quello a magazzino. Generalmente, le problematiche che si incontrano dopo la mappatura, infatti, sono tre:
Il consulente specializzato, perciò, attraverso il suo servizio di assistenza, può standardizzare i sistemi meccanici e meccatronici, risolvendo al contempo il problema delle varianti, il sovradimensionamento del magazzino e i costi di manutenzione.
In molti casi, infatti, è possibile accorpare alcuni motoriduttori, che differiscono tra loro per potenza o per rapporto di riduzione, in modo che più varianti possano essere sostituite da un unico codice.
Utilizzando i dati raccolti, dunque, i tecnici studiano le possibili assimilazioni tra motoriduttori e assegnano lo stesso codice ai componenti accorpabili e al ricambio corretto stoccato in magazzino. In questo modo, per esempio, se l’impianto monta 10 varianti sostituibili da un unico tipo di motoriduttore, risulterà semplificata l’operazione di identificazione del ricambio corretto e si otterrà contemporaneamente un ingente risparmio a livello di magazzino.
Completati questi passaggi di verifica e standardizzazione dell’impianto, la manutenzione del brown field potrà dirsi ottimizzata, nei limiti dei componenti che monta, naturalmente.
L’aver sostituito alcuni motoriduttori vecchi con componenti meccatronici connessi ed evoluti, però, sarà un buon passo per iniziare un percorso di manutenzione predittiva, che migliorerà notevolmente le potenzialità dell’impianto. Anche in questo caso, nell’ottica di una consulenza di lunga durata, i tecnici specializzati potranno accompagnare il cliente verso la completa transizione.