Spinto da un costante proliferare di nuovi prodotti, dalla volatilità del mercato e dall’intensa pressione competitiva globale, il settore beverage - e tutto il consumer goods in generale - risulta in rapido cambiamento e perciò bisognoso di sistemi di automazione veloci, agili e - soprattutto - modulari, ossia in grado di offrire una risposta unica e completa verso l’automazione. Meglio se erogata da un unico fornitore attento a offrire un’elevata tecnologia di automazione per garantire l’integrità dei prodotti nelle produzioni di massa. Ecco 4 scenari per la Machine Automation nel beverage.
Di fronte al proliferare di macchine sempre più complesse e dotate di un numero di assi di movimento che cresce con la richiesta di configurazioni di prodotto multiple, il mercato è in cerca di tecnologie per il controllo di software di engineering e di controller di azionamento per convertire la frequenza sul motore da utilizzare indifferentemente dal quadro elettrico di controllo così come sul campo. La sfida per i produttori di macchine e i system integrator che operano in questo ambito diventa, dunque, affidarsi a fornitori di automazione in grado di offrire supporto attraverso l’intero ciclo di vita del progetto: dallo sviluppo dell’idea (anche in ottica green) alla sua progettazione, dall’implementazione delle soluzioni fino al post vendita erogato da un team tecnico composto da esperti.
Il tutto senza mai dimenticare che l’ambito di riferimento (valido tanto nel beverage quanto nel food) impone la realizzazione di una piattaforma industriale “smart”, ossia capace di mettere in collegamento le singole macchine con l’intero processo produttivo e la logistica anche in chiave di tracciabilità, processo chiave nella distribuzione e nell’immagazzinamento dei prodotti alimentari.
Calato nel contesto di Industria 4.0 - all’interno della quale l’automazione industriale integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti - è il mercato stesso a richiedere l’uso di macchine sempre più intelligenti. Perché lo diventino occorre dotarle di sensori in grado di raccogliere ed elaborare un numero crescente di dati da comunicare a una maggiore varietà di sistemi esterni tramite protocolli di comunicazione standard. Diventa così possibile beneficiare di pacchetti software completi, capaci di spaziare dalla pianificazione alla messa in servizio fino alla diagnostica, per ridurre la complessità agli occhi dei clienti consentendo al personale addetto alla messa in servizio e alla riparazione di orientarsi più rapidamente e in modo più intuitivo.
Supportati da eventuali dashboard e report, anche per visualizzazioni personalizzate, quest’ultimi sono, così, in grado di realizzare un importante risparmio sui costi, grazie alla significativa riduzione dei tempi di messa in servizio e di diagnosi durante il funzionamento. Perché ciò si realizzi occorrono soluzioni digitali in grado di integrarsi negli impianti di produzione per fornire dati utili alla raccolta di informazioni finalizzata alla realizzazione della cosiddetta Smart Factory, anche in ottica di manutenzione predittiva.
Una produzione altamente ottimizzata anche nel settore beverage richiede, pertanto, di introdurre in fabbrica i nuovi concetti della produzione digitale fatta, per esempio, da soluzioni igieniche ad alta efficienza capaci di garantire agli impianti la flessibilità di cui hanno bisogno per reagire ai picchi stagionali e per effettuare cambi di carico rapidi. Da qui il suggerimento di abbandonare la strada del dispendioso (sia in termini di tempo che di costo) “fai da te” per affidarsi a partner tecnologici competenti e in grado di sviluppare software applicativi modulari. A loro è demandata la realizzazione di soluzioni di controllo attraverso la proposizione di moduli che non comportano né costi aggiuntivi né futuri problemi di compatibilità con il resto del mercato. Tanto robusti quanto ampiamente testati e preconfigurati, i moduli in questione hanno il compito di coprire una vasta gamma di applicazioni comuni della macchina, che vanno dall’alimentazione allo srotolamento, dalla sigillatura sulle linee di confezionamento al completamento del controllo robotizzato sulle stesse.
Allargando il panorama a un concetto destinato a mettere in collegamento le apparecchiature adattive, la tecnologia dei Big data, quella dei sensori, la comunicazione Machine to Machine e l’automazione, l’IIoT (Industrial Internet of Things) sta già rimodellando la produzione nel suo insieme. Ma per creare vere opportunità di business sia per le aziende utilizzatrici sia per i costruttori di macchine, come pure per i produttori di tecnologie e i system integrator, le tecnologie avanzate di comunicazione e analisi devono essere incorporate nelle macchine stesse.
Il riferimento va a standard definiti dai costruttori di machine control, come il PackML utilizzato nelle macchine per il confezionamento, ma anche all’IEC 61131-3, che consente di armonizzare la progettazione e l’utilizzo dei sistemi di controllo industriali, nonché all’interoperabilità semantica tra la “periferia” della macchina e i sistemi di supervisione promossa portando OPC UA su TSN come soluzione di comunicazione unificata tra controller industriali e il cloud. In questo modo, le soluzioni che supportano questo standard aperto sono in grado di creare nuove generazioni di prodotti su un’infrastruttura IT standard capace di attuare una comunicazione peer-to-peer in tempo reale, un’automazione industriale e una connettività IIoT che, per le aziende finali, si traducono nella possibilità di utilizzare indifferentemente dispositivi provenienti da diversi fornitori perché pienamente interoperabili tra di loro.