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3 errori ricorrenti nella progettazione delle movimentazioni negli aeroporti

Scritto da SEW-EURODRIVE | 2 ott 2018

Chi oggi ha la responsabilità di pianificare e progettare impianti di gestione bagagli nell’industria aeroportuale, non può prescindere da una prima valutazione di carattere generale. Il settore del trasporto aereo è attualmente segnato da un trend di continua espansione del traffico voli e passeggeri su scala internazionale: per citare dei dati, nel 2017, i passeggeri trasportati nel settore aereo con servizi programmati hanno raggiunto il nuovo record di 4,1 miliardi, secondo i dati forniti a gennaio dalla International Civil Aviation Organization (ICAO), cifra che corrisponde a un incremento del 7,1% rispetto al 2016. In totale sono state 37 milioni le partenze registrate lo scorso anno e il traffico-passeggeri (espresso in RPK – Revenue Passenger Kilometre) ha toccato quota 7,7 trilioni, facendo registrare una crescita del 7,6% rispetto al 2016 (+0,2% rispetto alla crescita del 7,4% rilevata nel 2016 rispetto al 2015)

Tale traffico globale sta mettendo a dura prova le infrastrutture aeroportuali nel mondo e, in un simile scenario, dove esiste una complessa e delicata organizzazione della catena logistica dei sistemi di trasporto, un ruolo sempre più critico è giocato anche dalle attrezzature e dagli impianti destinati a movimentare i bagagli, nel loro lungo e tortuoso itinerario: un percorso che comincia ai banchi delle aree check-in, passa attraverso i controlli di sicurezza, prosegue lungo gli impianti di smistamento e distribuzione delle valigie verso i rispettivi voli, e si conclude con le operazioni di caricamento del velivolo, sulla pista, prima del decollo; senza dimenticare, una volta effettuato l’atterraggio, le operazioni di disbrigo del ritiro bagagli nelle apposite aree. Nella pianificazione delle infrastrutture di movimentazione è quindi consigliabile evitare tre errori tipici.

 

1. Scegliere soluzioni poco flessibili

I crescenti volumi di bagagli da gestire, la velocità con cui occorre movimentare gli stessi, e la complessità dei circuiti logistici esistenti nelle aerostazioni, pongono l’accento non solo sull’importanza di progettare infrastrutture dotate di sufficiente capacità e potenza, ma soprattutto sulla criticità di creare impianti di movimentazione più ‘intelligenti’ e flessibili, in grado di adattarsi sia ai dinamici ritmi di lavoro e ai picchi di traffico passeggeri, sia al variare delle esigenze progettuali. E, da questo punto di vista, intelligenza e flessibilità dell’impianto dipendono in gran parte dalla tecnologia di azionamento e automazione sottostante. Dunque, meglio evitare di scegliere sistemi di azionamento che risultano troppo complessi da installare, configurare, controllare, manutenere; o che limitano la flessibilità di progettazione dell’impianto di movimentazione, la sua opportunità di ammodernamento e prolungamento della vita utile; ma anche azionamenti meccatronici non dotati dell’intelligenza necessaria per modulare adeguatamente velocità e potenza, assicurando elevata affidabilità di funzionamento, assieme a una corretta sincronizzazione delle operazioni di movimentazione sui nastri di raccolta, smistamento e distribuzione bagagli, e un preciso posizionamento, in tutte le possibili condizioni di traffico.

 

2. Non valutare abbastanza compattezza e modularità

Alcuni azionamenti meccatronici esistenti sul mercato si caratterizzano per una filosofia di progettazione che privilegia criteri di modularità, oltre a un elevato livello di compattezza e integrazione dei componenti in termini, ad esempio, di motore, riduttore ed elettronica di regolazione. E ciò non significa soltanto contenere in modo significativo gli ingombri in fase di installazione, ma anche ottenere maggior affidabilità e semplicità d’intervento in caso di manutenzione.

 

3.Trascurare i consumi di energia

L’efficienza energetica di un impianto di movimentazione bagagli dipende certamente dalla qualità tecnologica di dispositivi e componenti di azionamento adottati nel progetto, ma non solo: in fase di valutazione, occorre anche avvalersi di consulenti esperti in grado di studiare l’applicazione specifica, la tecnica di azionamento più adatta, e di considerare tutti i fattori ed elementi chiave che, se calcolati in modo opportuno, sono in grado di contribuire a un abbassamento dei consumi di corrente.