In tutto il mondo ogni anno, secondo i dati FAO, sprechiamo 4 volte la quantità di cibo necessaria a sfamare l'intera popolazione Europea, cioè circa 800 milioni di persone. In Italia, la situazione non è certo migliore. Annualmente buttiamo via circa 1/6 dei nostri consumi, per un valore di 13 mld/euro. Cifre da capogiro!
Quando si parla di cibo sprecato, è pero importante fare una distinzione tra perdite e sprechi alimentari per capire dove agire per risolvere il problema.
Le perdite alimentari si riferiscono alla perdita di qualità nutrizionale o di massa del cibo originariamente destinato al consumo umano, tipicamente causata da inefficienze nella filiera. Il cibo scartato, durante il processo produttivo o, più frequentemente, presso il punto di vendita e di consumo al dettaglio, rientra nella categoria dello “spreco alimentare”.
In questo articolo, poniamo l’attenzione sugli sprechi alimentari durante i processi produttivi, presentando il modello della lean smart factory, per consentire ai responsabili degli impianti di ridurre efficacemente gli sprechi sfruttando le tecnologie IoT, la connettività e l’analisi dei big data.
Gli sprechi alimentari possono essere generati da tre cause principali: malfunzionamenti tecnici, inefficienze del processo di produzione, standard di qualità.
I malfunzionamenti tecnici causano perdite quantitative o danneggiamenti degli alimenti in lavorazione che, quindi, vengono scartati. I casi più frequenti producono difetti di peso, forma o confezionamento del prodotto: benché questi difetti non vadano ad inficiare la sicurezza e il valore nutrizionale degli alimenti, determinano comunque lo scarto dei prodotti.
I processi di lavorazione inefficienti possono causare lo spreco di parti edibili dei prodotti alimentari. In particolare, quando si separa la parte vendibile dell’alimento, le parti commestibili ma non vendibili (ad esempio bucce, pelle, grasso) e le parti non commestibili (ad esempio, ossa, noccioli, ecc.), può accadere che vengano rimosse anche porzioni edibili. Si tratta di piccole quantità ma, complessivamente, possono generare anche qualche tonnellata di prodotto alimentare perso per anno.
Non ultimo per importanza, gli sprechi alimentari possono essere dettati dall'esigenza di rispettare standard di qualità, quali dimensioni del prodotto, colore, peso, grado di difettosità.
Come ridurre quindi gli sprechi alimentari nei processi produttivi? La ricetta di SEW-EURODRIVE è costituita da due ingredienti fondamentali, la lean production e la smart factory. Il termine Lean production fa riferimento all’implementazione di processi produttivi snelli ed efficienti basati su riconosciuti processi gestionali. Per esempio, il one-piece-flow, ovvero la capacità di produrre in modo conveniente e flessibile piccoli lotti che possono ridursi fino alla singola unità. Oppure il just-in-time che permette di minimizzare le giacenze a magazzino, calibrando dinamicamente l’approvvigionamento dei materiali e i volumi di produzione in base agli ordini ricevuti in tempo reale.
Il termine smart factory si riferisce alla fabbrica resa intelligente dalla iper-connettività, dai sensori IoT disseminati all’interno dell’impianto produttivo per raccogliere dati sui processi e sui macchinari da inviare ai sistemi di analisi e dall’intelligenza artificiale che permette di estrarre trend/pattern, previsioni dai big data per ricavare informazioni utili a prendere decisioni o ad attivare automatismi per migliorare l’efficienza operativa dell’impianto alimentare riducendo gli sprechi.
Dall’unione di questi due ingredienti, nasce il concetto di Lean Smart Factory di SEW-EURODRIVE.
SEW-EURODRIVE è in grado di fornire consulenza su misura, guidando le aziende nel processo di trasformazione e snellimento dei processi produttivi alimentari, per realizzare il modello di Lean Smart Factory.
Per effettuare ciò Il primo passo è scattare una fotografia della situazione attuale, mappando tutto l'installato, identificando i processi di movimentazione e i flussi produttivi correlati, analizzando i singoli task per effettuare un value stream mapping. In questa fase i consulenti SEW-EURODRIVE individuano i punti deboli del processo di movimentazione, evidenziando dove avvengono gli sprechi alimentari.
Dopo l’analisi si passa alla progettazione del nuovo processo produttivo alimentare. L'obiettivo è eliminare quelle attività che non hanno valore aggiunto, ma che contribuiscono allo spreco alimentare. In particolare, si revisionano quelle attività propense ad introdurre malfunzionamenti tecnici che causano perdite di prodotto, oppure quei flussi produttivi basati su automazioni scorrette che causano spreco di parti edibili di prodotto.
L’ultimo step è realizzare il piano di implementazione, definendo con il gestore dell’impianto la soluzione ottimale al fine di ottimizzare il processo di movimentazione alla base della produzione alimentare. In questa fase, il team di implementazione identifica potenziali nuovi layout d’impianto, le tecnologie applicabili e i componenti necessari per realizzare la trasformazione.
Ricorrere alla consulenza fornita dagli esperti di SEW-EURODRIVE apporta dei benefici distintivi ai gestori degli impianti di movimentazione. Grazie all’esperienza consolidata e alle conoscenze specializzate, i consulenti SEW-EURODRIVE contribuiscono a realizzare impianti operativamente ed energicamente efficienti, con tempi di sviluppo rapidi, utilizzando soluzioni tecnologiche semplici da integrare che consentono flessibilità produttive ed eliminazione di sprechi.