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Fermo produzione nel settore dei materiali da costruzione, come evitarlo

Scritto da SEW-EURODRIVE | 28 feb 2020

Il fermo produzione è un’eventualità che può comportare gravi conseguenze per qualsiasi industria manifatturiera, dal rischio di mancato rispetto delle consegne ai costi onerosi di una manutenzione di urgenza. Particolarmente complicata è la condizione delle aziende che lavorano nel settore dei materiali da costruzione, dove i macchinari hanno prezzi di acquisto importanti e gli stabilimenti devono lavorare senza interruzioni per mantenere livelli di produttività adeguati e sostenibili: la continuità operativa è infatti fondamentale per potere ripagare gli investimenti effettuati, mantenere un bilancio sano e soddisfare le richieste dei clienti.

Per superare le sfide dei fermi produttivi, SEW-EURODRIVE mette a disposizione una serie di soluzioni che sfruttano la sensoristica e i software analitici per misurare la salute dell’impianto e prevenire eventuali guasti. Le nuove tecnologie dell’Internet Of Things, infatti, permettono di semplificare operazioni come il controllo dell’olio lubrificante e la termografia dei componenti, abilitando inoltre applicazioni più complesse di manutenzione predittiva basate sul condition monitoring.

 

Sfide e opportunità per i produttori di materiali da costruzione

Nel settore dei materiali da costruzione l’attenzione al costo della macchina è particolarmente forte. Ponderare le spese iniziali di acquisto e garantire la piena continuità operativa dei macchinari è fondamentale al fine di ripagare gli investimenti effettuati per la realizzazione dell’impianto.

L’incubo dei fermi produzione ha spinto molti produttori a scegliere la strada del sovradimensionamento dell’impianto (la capacità è maggiore di quanto effettivamente necessario per sostenere possibili inefficienze e malfunzionamenti), oltre a investire su macchine con alti livelli di affidabilità.

Tuttavia, oggi i progressi tecnologici mettono a disposizione nuove opportunità per garantire la continuità operativa, attuando più efficaci strategie di condition monitoring e predictive maintenance. Per le aziende italiane è arrivato il momento di investire al fine di ammodernare la progettazione degli impianti e i processi produttivi sfruttando l’onda positiva del settore.

Secondo alcune stime presentate da Federcostruzioni, grazie all’export, all’innovazione tecnologica e agli incentivi statali per la riqualificazione degli immobili, la filiera delle costruzioni infatti sta vivendo una crescita costante, anche se con ritmi diversi a seconda del comparto industriale. Chiuso positivamente il 2018 (+1,7%), il 2019 ha confermato l’andamento al rialzo (+2,3%) e anche le previsioni per il 2020 sono rosee (+1,7%).

L’industria 4.0 sta trainando il settore macchine per l’edilizia, che ha totalizzato un aumento del fatturato anno su anno pari al 3,5% nel 2018 e a circa il 20% nel 2019. Si tratta sicuramente di un segnale importante che sottolinea la volontà e la necessità delle aziende del settore di innovare i processi e le tecnologie in essere.

Il commercio di materiali da costruzione ha chiuso lo scorso anno in crescita del 4%: è insomma un periodo propizio per gli addetti ai lavori, anche in vista di nuovi investimenti tecnologici per aumentare l’affidabilità e l’efficienza degli stabilimenti produttivi.

 

Sensorizzazione dei componenti e manutenzione predittiva

Verso quali tecnologie quindi è possibile indirizzarsi per evitare i fermi e massimizzare il rendimento degli impianti?

Alle aziende del settore materiali da costruzione, SEW-EURODRIVE offre una serie di soluzioni personalizzate per il controllo dell’olio, la termografia, il monitoraggio dei sovraccarichi o delle condizioni ambientali che permettono con opportune analisi di capire il funzionamento globale del riduttore. Così è possibile esaminare lo stato di salute del componente e intervenire con manutenzioni ad hoc, evitando i costi di eventuali guasti o fermi produttivi. Si riducono quindi anche gli sprechi della manutenzione preventiva basata sulla statistica, per cui si interviene ciclicamente senza verificare l’effettiva necessità dell’operazione.

Ad esempio, tramite un sensore termico installato nel riduttore, è possibile rilevare la temperatura dell'olio. Le informazioni vengono quindi inviate alla centralina, che calcola il tempo rimanente prima che si verifichi la necessità di un cambio del lubrificante.

Sul fronte delle richieste di manutenzione, emerge come la maggior parte dei guasti ai riduttori sia causato da una cattiva lubrificazione. I riduttori richiedono infatti olio senza impurità e con adeguata viscosità, altrimenti gli ingranaggi e i cuscinetti non lavorando in condizioni ottimali, sarebbero soggetti ad un’usura precoce, incidendo così negativamente sulla durata. Proteggendo i riduttori dall'usura, si previene quindi anche la rottura delle macchine azionate.

È chiaro che la possibilità di un controllo così puntuale sullo stato di salute dei macchinari, permette alle aziende del settore dei materiali da costruzione di preservare il funzionamento dell’impianto ed evitare il fermo produzione con tutte le nefaste conseguenze. In questo modo non soltanto si preserva l’affidabilità del sistema, ma si riducono anche l'inventario e lo stoccaggio dei pezzi di ricambio, potendo pianificare l'acquisto di materiali mirati.